Secondo volume di Dispacci italiani. Viaggi d’amore in un paese di pazzi, collana diretta dal giornalista e scrittore Davide Grittani, Nel mare di Lombardia è una raccolta di racconti edita da Les Flâneurs Edizioni che ha il potere di sorprendere, di spiazzare il lettore fin dal titolo (preso in prestito da una canzone di Fossati), con un accostamento inedito e paradossale che vuole introdurci a una visione del tutto inusuale, alternativa, di sicuro non convenzionale, di questa terra ricca ed industriosa che ha saputo fare nel tempo dell’intraprendenza e dell’operosità il proprio vessillo. Continua a leggere
Autore: gianlucamassimini.it
I bagnanti – intervista a Rocco Anelli
Ho avuto il piacere di porre qualche domanda a Rocco Anelli, giovane scrittore de I bagnanti, romanzo edito a marzo da Les Flâneurs Edizioni, il cui tema principale è la giovinezza, o meglio il passaggio cruciale tra l’adolescenza e l’età adulta, di un gruppo di ragazzi. È un’opera che ho apprezzato per molti aspetti, per la vicenda che assume spesso connotati mitici, per la precisione riservata al dettaglio, per la ricercatezza formale, piacevole e mai pesante, mai banale, fortemente legata alla tradizione, nonché per la resa figurativa e plastica esaltata da un’attenta scelta lessicale. Continua a leggere
I bagnanti
Partito da alcuni celebri capolavori dell’arte figurativa e plastica (i Bagnanti di Paul Cézanne, La Zattera della Medusa di Théodore Géricault, la Sibilla Delfica di Michelangelo Buonarroti, il Ratto delle Sabine di Giambologna e altri) che hanno ispirato i sei nuclei narrativi attraverso cui prende forma la vicenda, Rocco Anelli ci regala questo prezioso, singolare, romanzo dal titolo I bagnanti, appena edito da Les Flaneurs Edizioni, il cui tema principale è la giovinezza, o meglio il passaggio cruciale tra l’adolescenza e l’età adulta, di un gruppo di ragazzi (“Questi dieci ragazzi emersero dalla luce di quel pomeriggio caldo, concretizzandosi nei miei pensieri, solo per prendere le forme di statue e dipinti a me così familiari.” ci dice l’autore) Continua a leggere
Rubina Giorgi. Sacrificio per la parola
A quasi due anni dalla morte di Rubina Giorgi, amata e compianta poetessa, saggista, studiosa di mistica e di filosofia medievale, docente di filosofia del linguaggio e di estetica all’Università La Sapienza e all’Università di Salerno, nonché collaboratrice di prestigiose compagnie teatrali (Magazzini Criminali, Societas Raffaello Sanzio, Sperimentale Teatro A, Teatro Rebis), Prisco De Vivo, poeta e artista campano, amico e fine conoscitore della sua opera, dà alle stampe presso l’editore Ripostes l’interessante Rubina Giorgi. Sacrificio per la parola, un volume che raccoglie dieci lavori ispirati da altrettante poesie della stessa, qui proposti per la prima volta come un’unità compiuta. Continua a leggere
Vergogna
E così, appena rientrata, aveva imboccato al volo la porta dello studio per lasciarsi cadere sul divano, col respiro in affanno e la testa tra le mani, quasi priva di forze, per chiudere un attimo gli occhi se solo ci fosse riuscita, per un secondo, un secondo soltanto!, si era detta sottovoce. E non le importava nulla se di là, nell’altra stanza, loro lo sapevano, lo sapevano molto bene che era insolito che lei rientrasse in casa a quel modo, senza salutare e fuggendo gli sguardi, e se la filasse dritta dritta altrove senza dire una parola a mettersi seduta sotto la lampada accesa, sotto il cerchio di luce viva che si allarga sulle gambe e sui cuscini e che riflette sulle cornici delle foto, e la città alla finestra che s’intravede di fuori.
In questo racconto parlo di donne che si amano, al di là di ogni pregiudizio. S’intitola “Vergogna”. Appare oggi su Formicaleone.
Piovono bombe
Quarto titolo del giornalista e scrittore irpino Stefano Iannaccone, Piovono bombe è un romanzo che con un ritmo serrato e una prosa versatile, che alterna più registri, ci racconta le vicende personali di due fratelli, due vite in realtà molto diverse, molto lontane tra loro, almeno apparentemente, ma in fondo più vicine di quanto si pensi: quella di Marta, giovane e talentuosa cantante a inizio carriera coinvolta in un famoso talent show, e quella di Diego, cooperante rapito in Siria, nei pressi di Aleppo, da un gruppo di jihadisti. Continua a leggere
L’isola delle tenebre
L’isola delle tenebre. Storie siciliane dell’orrore (Algra Editore) è una piacevole e suggestiva raccolta di racconti nata con un intento davvero coraggioso: quello di parlarci della Sicilia facendo a meno degli stereotipi che comunemente la accompagnano, che tendono a presentarcela quasi sempre nei termini di una ridente isola baciata dal sole e con le spiagge piene di turisti, i cui abitanti spiccano per una naturale e schietta giovialità, per metterne in risalto invece la parte oscura, misterica, poco conosciuta, qui rivelata dalla penna di sedici autori autoctoni, alcuni esordienti ed altri già affermati, e arricchita dalle pregevoli illustrazioni di Giulio Pappalardo (“Quando si parla di Sicilia – ci vien detto nell’Introduzione – si pensa subito a spiagge affollate da turisti provenienti da ogni angolo del globo, allegre tarantelle e un sole così splendente che non lascia scampo ai pericoli soprannaturali che si nascondono tra le nebbie e le brume tanto care alla letteratura anglosassone dove la produzione fantastica ha avuto i suoi natali. (…) Eppure sin dall’antichità la Sicilia ha esercitato su scrittori e poeti un fascino oscuro.“). Continua a leggere
Racconti a orologeria
Racconti a orologeria, ventitreesimo titolo della interessante collana Elit edita da Mimesis, è un libro del poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehic che pone al centro della narrazione e delle riflessioni che la accompagnano l’esperienza tragica e dolorosa della guerra, quella che agli inizi degli anni Novanta incendiò la penisola balcanica con gli esiti tragici che noi tutti conosciamo e alla quale l’autore prese parte in prima persona quando nel 1992, poco più che ventenne e studente di veterinaria, decise di arruolarsi nell’esercito bosniaco, tra le cui fila militò per quattro anni. Continua a leggere
Estate italiana
Nell’estate più anomala degli ultimi anni, quella del fine lockdown, del pericolo scampato, del vero o presunto ritorno alla normalità, un’estate ancora tremendamente sospesa tra paure ormai radicate e il desiderio autentico di rinascita, di riappropriazione della vita piena e “regolare” che ci era stata sottratta nei mesi precedenti, Sergio Nelli ha scritto un diario, un resoconto dal piglio leggero e amabile, molto interessante, redatto con la scrittura limpida ed elegante che lo contraddistingue sempre. Continua a leggere
Il richiamo di Alma
Torna in questi giorni disponibile, per i tipi di Cliquot, con la prefazione di Chiara Mattioni e la postfazione di Gianfranco Franchi, Il richiamo di Alma di Stelio Mattioni (l’edizione Adelphi è del 1980), autore forse poco conosciuto e ancora poco letto ma che è stato uno dei nomi di rilievo nel canone della letteratura fantastica del Novecento italiano (laddove per fantastica intendiamo, come precisa la figlia Chiara, “la scrittura di storie che narrano fatti e circostanze verisimili, con premesse ordinarie e coerenti, in cui all’improvviso irrompe un fatto imprevisto e sconcertante che spariglia le carte“), molto apprezzato da Carlo Bo, da Barberi Squarotti, da Calvino, che di lui scriveva “ha un mondo fantastico proprio e di grande forza“, e da Bobi Bazlen, dapprima suo editore e poi amico fraterno. Continua a leggere
Binari
Con il suo Binari, opera prima edita da Terrarossa Edizioni nella collana Sperimentali, Monica Pezzella ci regala un romanzo, al tempo spiazzante e sorprendentemente convincente, in cui la voce (o meglio Voce, come chi ha già letto il libro capirà) e la modalità con cui questa voce si esprime e avvince il lettore svolgono un ruolo assolutamente primario, caratterizzante l’intera narrazione, con l’esito niente affatto scontato di dar vita a uno stile del tutto singolare, che ben esprime il taglio dolente e carnale, travolgente, della storia proposta, così fortemente intrisa di aspetti corporei e materiali, che è in sostanza un declinare la relazione omoerotica nata tra i protagonisti nei termini di una schiavitù passionale. Continua a leggere
La casa delle madri
La casa delle madri di Daniele Petruccioli, ottavo titolo della interessantissima collana Sperimentali di TerraRossa Edizioni, è un romanzo che con una voce autoriale potente ed originale e una capacità affabulatoria fuori dal comune ci conduce tra le mura di una casa familiare custode della vita e dei ricordi di ben tre generazioni, riuscendo nell’intento di metterne in luce con un’attività di scandaglio estremamente accurata le dinamiche affettive e relazionali, i sottili equilibri che ne regolano i rapporti, e di guidarci anche laddove da soli non avremmo mai sognato di arrivare, cioè negli angoli più nascosti, spesso taciuti, della memoria, per guardare a viso aperto ciò che non sempre in un’opera letteraria si ha il privilegio di guardare. Continua a leggere
Pezzi. Dal regno della litweb
Pur essendo dinanzi a una scelta di tutto quello che è apparso in questi anni sul blog Il Regno della litweb, non ci vuol molto a capire che Pezzi. Dal regno della litweb di Ippolita Luzzo, edito da Città del Sole Edizioni nel 2018, è in realtà una miniera vastissima, inesauribile, di articoli, di interventi, di riflessioni di vario genere, di “pezzi” appunto, a cui poter attingere a piene mani per avere una rapida e composita panoramica su quello che è accaduto nell’ultimo decennio nel mondo delle lettere (e non solo). Continua a leggere
La quarta dimensione del tempo
Con il suo romanzo La quarta dimensione del tempo, edito da Les Flâneurs Edizioni, la giovane scrittrice Ilaria Mainardi, pisana di origine e cosmopolita per viaggi mentali, come lei stessa ama definirsi, ci propone una storia di finzione fortemente caratterizzata da una vena allegra, ironica, e da una scrittura esuberante, in cui il protagonista James è un brillante pubblicitario cinquantenne di origini irlandesi che lavora a New York e la cui vita sembra procedere tranquilla, per lo meno fino alla scoperta di una lettera scritta da sua madre ben ventisette anni prima, rinvenuta da due giovani ragazzi a cui ha affittato un appartamento di sua proprietà. È un evento imprevisto che provoca in lui inizialmente reazioni contrastanti e in seguito una crisi, un vero e proprio rimescolamento di carte, che lo induce quindi, sotto la pressione dell’amico fraterno Gavin, ad organizzare un viaggio per tornare indietro nel Missouri, nella sua casa d’infanzia, alla riscoperta e alla riappropriazione di ciò che forse ancora gli appartiene e da cui si era volontariamente separato nella sua adolescenza a causa dei litigi con la madre. Continua a leggere
L’amore (im)perfetto
Nel suo esordio letterario dal titolo L’amore (im)perfetto (Les Flaneurs Editore, 2020, pp. 208) Pietro Falconetti ci regala sei storie, tra loro legate, che hanno come tema principale l’amore, un sentimento che nel corso delle pagine, mediante l’uso di una lingua tersa e piana, ci viene presentato in una grande varietà di casi, da quelli che potremmo considerare più “comuni”, casomai ce ne fossero davvero, a quelli meno “ordinari”, con l’intenzione palese di pervenire a una visione globale. Continua a leggere
Il lume della follia
Con il suo “Il lume della follia“, edito da Oèdipus Edizioni nel dicembre del 2019 (Il lume della follia, Oèdipus Edizioni, 2019, pp.. 65), il poeta e pittore campano Prisco De Vivo ci consegna una raccolta di versi il cui titolo spiazzante, dall’immediato effetto straniante, è l’ideale chiave di accesso a una visione del tutto singolare, ma alquanto feconda, della follia, o meglio di quella che potremmo leggere come santa follia, e che San Paolo indicò come necessaria per divenir sapienti quando parlò del mistero della Croce, ma anche di quella, da intendere in senso lato, condivisa nelle opere dai poeti e dagli artisti, quella che accende e alimenta il fuoco dell’inventiva, che dà voce e consistenza alla vita attraverso la parola o la materia o l’espressione figurativa. Continua a leggere
Vi dichiaro marito e morte
In un’epoca in cui l’apparire ad ogni costo e il mostrarsi anche per quello che non si è sembrano spesso avere la meglio su ogni sincero richiamo all’autenticità e alla credibilità, negli intenti come nei gesti, nel pubblico come nella sfera privata, Vi dichiaro marito e morte di Simone Consorti, raccolta di racconti edita da Edizioni Ensemble, si propone come l’invito più prezioso al recupero, oggi più che mai inderogabile, di sani principi e di valori autentici, alla riscoperta di una dimensione vera, quella che effettivamente ci appartiene, un invito ben riassunto nelle parole di don Gallo poste in epigrafe (“Non mi interessa chiedervi se siete o non siete credenti, vi chiedo però se siete credibili“) che non si sbaglierebbe a prendere per guida, come punto di riferimento, di tutto il libro. Continua a leggere
Le inenarrabili tribolazioni della poesia in tempi di barbarie. Fiori raccolti in Italia e in Europa
Composta come un antico florilegio, in cui i versi migliori, quelli “scelti” e più rappresentativi di un poeta venivano raccolti per proporne il meglio al lettore, illustrandone con l’occasione anche i percorsi tematici prediletti, Le inenarrabili tribolazioni della poesia in tempi di barbarie. Fiori raccolti in Italia e in Europa di Lodovica San Guedoro è un’opera molto articolata che, con un intento nobile e toni appassionati, raccoglie i fiori delle tribolazioni di tre autori: Carlo Maria Steiner, Johann Lerchenwald e Lodovica San Guedoro, offrendoci uno spaccato estremamente accurato della vita, e dei dolori, dello scrittore contemporaneo. Continua a leggere
Toscana. L’atelier della bestemmia
Primo volume di Dispacci italiani, collana curata dal giornalista e scrittore Davide Grittani, e primo tassello di una serie di reportages narrativi editi dall’editore Les Flâneurs, Toscana. L’atelier della bestemmia è una raccolta di sette racconti di sette scrittori, toscani di nascita o d’adozione, che intende parlarci di questa terra meravigliosa da una prospettiva inusuale, o meglio non convenzionale, lontana cioè dai percorsi già battuti dalle precedenti proposte editoriali, per esempio nelle guide redatte ad uso e consumo dei turisti frettolosi o in qualsivoglia monografia dal taglio erudito e di difficile lettura. Continua a leggere
L’imitazion del vero
Congedata l’esperienza del Pantarèi, la brillante macchina narrativa con cui aveva ripercorso buona parte della storia del romanzo del Novecento, e desideroso di sperimentare altro, di rimettersi in gioco ma anche di continuare a interrogarsi sullo statuto di questa forma letteraria e sulle possibilità offerte dalle altre forme della tradizione, Ezio Sinigaglia nel 1989 portò a termine, dopo un anno di lavoro, L’imitazion del vero, oggi lodevolmente proposto da Terrarossa Edizioni (già artefice della riscoperta del Pantarèi), una novella che tra invenzioni mirabolanti, astuti inganni e ribaltamenti di ruoli inaspettati, ci racconta senza nulla nascondere e senza ipocrisia alcuna la vicenda di un amore omoerotico, declinato di volta in volta con gli accenti più vari (dall’avido, impetuoso, ardore iniziale a una dolce, sincera tenerezza quasi filiale), toccando magistralmente tutte le corde dell’animo dei personaggi. Continua a leggere
Vorrei che tu fossi qui. Wish you were here
Quanti di noi potrebbero dire, in tutta onestà, di non conoscere Wish you were here, il noto pezzo dei Pink Floyd del 1975 presente nell’omonimo album, di non averne mai canticchiato la celebre introduzione, con quel motivo ipnotico che sembra entrarti nella testa e non volerne più uscire, e sulla cui origine misteriosa verità e leggenda si mescolano, si confondono, di cui si dice addirittura che sia stata attinta da un altro mondo, nel passato o in un’altra dimensione?
Sergej Roić, scrittore di cui abbiamo apprezzato il recente Solaris. Parte seconda edito da Mimesis qualche mese fa, ne ha fatto addirittura il leit motiv per un viaggio straordinario nel corso del tempo (Sergej Roić, Vorrei che tu fossi qui. Wish you were here, Mimesis Edizioni, 2017, pp. 389), un motivo con cui accompagnare l’intera evoluzione dell’uomo, in pratica un archetipo culturale, “la melodia per eccellenza”, quella suonata all’alba dei tempi dall’artista albino su un flauto d’osso e riaffiorata più volte nel corso di migliaia d’anni, per incarnarsi con un’ultima, rivelatrice epifania nel brano della famosa band inglese e nella mente dei protagonisti del libro, grazie alla memoria collettiva condivisa da cui attingono. Continua a leggere
Siamo ancora qui. Il passato e il presente dei nativi americani
Tra gli interessanti titoli della esordiente Dots Edizioni, questo “Siamo ancora qui. Il passato e il presente dei nativi americani” di Danielle SeeWalker (con gli approfondimenti di Lorena Carbonara e le foto di Carlotta Cardana) ci propone un agile, significativo reportage di viaggio condotto dall’autrice presso le popolazioni native del Canada e degli Stati Uniti d’America. Il testo, come ci dice la stessa Carbonara nella Prefazione, prende avvio dalla ferma convinzione che non ci si possa più permettere “di non raccontare la storia della depredazione delle culture native e le storie di chi ha dovuto subire una politica governativa forgiata sull’assunto: «Kill the Indian, save the man», uccidi l’indiano, salva l’uomo” (il motto, dal sapore vagamente filantropico, si basava sull’intenzione di estirpare ciò che di selvaggio vi era nei giovani nativi con un programma di scolarizzazione forzata che ne favorisse il lavaggio del cervello e l’integrazione nella “civiltà” bianca) e dalla volontà, altrettanto risoluta, di illustrare i diversi tentativi di genocidio culturale perpetrati a loro danno, nonché le torture a loro inflitte attraverso gli strumenti di una colonizzazione perseguita con accanimento e che ha avuto come bersaglio le loro lingue, i loro usi e costumi, e ovviamente le loro terre. Continua a leggere
Falliti. Storie di ordinaria quotidianità
I sei racconti di Falliti. Storie di ordinaria quotidianità, breve silloge di Vito Maselli edita da Les Flaneurs, ci propongono una originale e variegata scelta di casi i cui protagonisti sono personaggi che, giunti a un certo punto del cammino, in un momento particolare della propria vita, ne vengono improvvisamente travolti, e si fermano, si arrendono, sopraffatti da un senso di vuoto e di inutilità che li spinge a interrogarsi sul proprio ruolo e sul proprio destino, senza mai trovar rifugio però in un porto sicuro.
Sono degli uomini e delle donne cosi calati nei ruoli a loro assegnati da non essere in grado di rimettersi in gioco diversamente, di trovare un percorso alternativo, e che dinanzi a un dettaglio, a un incontro oppure a una scoperta o a un qualcosa di insolito che cambia il corso delle cose, vanno a fondo irrimediabilmente Continua a leggere
Requiem di Arlecchino
Requiem di Arlecchino (Felix Krull Editore, 2007, pp. 288) è un lucido quanto amaro reportage diaristico delle avventure/disavventure della scrittrice Lodovica San Guedoro che, partita da Monaco animata da nobili intenzioni, giunge a Roma nell’autunno del 2005 alla ricerca di registi disponibili a mettere in scena i suoi testi teatrali, ritrovandosi però travolta, molto presto, da una serie innumerevole di situazioni, di cui alcune paradossali, che la prostrano, la abbattono, che la inducono a prendere atto che tentar di farsi strada nel mondo del teatro italiano significa innanzitutto mettere a repentaglio serenità e salute, nonché doversi munire di una pazienza infinita, messa alla prova costantemente da attese interminabili e telefonate estenuanti, rincorse infruttuose, lunghe “azioni” diplomatiche intraprese per trovare ascolto, richieste di intercessione che si rivelano vane, ma significa soprattutto combattere contro “l’ottuso potere dei vecchi“, una gerontocrazia avida e Continua a leggere
Gli altri fanno volume
Preceduto dalla frase di Ennio Flaiano “I giorni indimenticabili nella vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.“, presa in prestito da Autobiografia del blu di Prussia e posta in esergo, questo agile, fulgido romanzo di Angelo Calvisi edito dalla giovane e intraprendente Pièdimosca Edizioni (Gli altri fanno volume, appunto) si presenta da subito con una soluzione narrativa che spiazza e incuriosisce il lettore: quella di parlare della vita di Paolo, il protagonista della vicenda, scegliendo solo sei giorni in tutto, sei giorni molto significativi, vuoi perché ritenuti esemplari, di un’età o di una condizione, o perché si rivelano dei momenti cruciali, delle tappe fondamentali, per cogliere l’essenza di un percorso. Continua a leggere