#‎LoStatutoDelRacconto‬: l’intervista a Emanuele Kraushaar

Ecco l’intervista di oggi: http://goo.gl/eZHe1l Grazie a Emanuele Kraushaar per aver accettato l’invito di Emergenza Scrittura a partecipare all’indagine de ‪#‎LoStatutoDelRacconto‬ avviata lo scorso ottobre.

“Solitamente, infatti, scrivo per ispirazioni improvvise: si tratta di visioni fulminee e circoscritte a un dato momento. Se fossero più prolungate, probabilmente scriverei qualcosa di più esteso (e a volte è capitato). Ogni racconto è un piccolo mondo a sé, dove in qualche modo sono stato. “

‪#‎LoStatutoDelRacconto‬: l’intervista a Mauro Maraschi

Ecco l’intervista di oggi: http://goo.gl/8xJ4MN. Grazie a Mauro Maraschi per aver accettato l’invito di Emergenza Scrittura e Gianluca Massimini a partecipare all’indagine su ‪#‎LoStatutoDelRacconto‬ avviata lo scorso ottobre.

«La considero [il racconto ndr.] una forma a sé stante ma in dialogo con il romanzo, come d’altronde lo sono, in misure diverse, la poesia, la non fiction e la saggistica. […] Un racconto non è tale perché è breve, ma perché ha dinamiche differenti da quelle del romanzo.»

#LoStatutoDelRacconto: l’intervista a Milly Curcio

«Il racconto come forma breve, e talvolta brevissima (per esempio, le Novelle da un minuto di István Örkény), è un meraviglioso congegno capace di dire, anche grazie a ciò che nasconde e grazie a ciò che è stato sottratto dall’autore.» (M. Curcio)

Milly Curcio, protagonista dell’ottavo appuntamento con la rubrica #LoStatutoDelRacconto curata da Gianluca Massimini: http://emergenzascrittura.it/2015/12/14/lostatutodelracconto-intervista-a-milly-curcio/

#LoStatutoDelRacconto: l’intervista a Romana Petri

«Non esistono generi subalterni in letteratura. Si può scrivere una lettera alla propria madre e creare un capolavoro. Tutto sta nella lingua e nella forma della scrittura. Tutto ha l’identico valore quando c’è valore letterario.»
Ecco l’intervista alla scrittrice Romana Petri per la nostra rubrica‪  #‎LoStatutoDelRacconto‬:

http://emergenzascrittura.it/2015/12/07/lostatutodelracconto-intervista-a-romana-petri/

#LoStatutoDelRacconto: intervista ad Antonella Cilento

«Dice Cortàzar che il racconto vince per knock-out, butta giù il lettore con un sol colpo e somiglia allo scatto fotografico pre-immaginato e zen dei grandi fotografi, da Cartier Bresson a Brassai, mentre il romanzo vince ai punti, accumula mosse giuste. Il racconto taglia una fetta di vita di alcuni personaggi, infatti in francese è detto anche tranche de vie,…» (A.C.)
Online l’intervista alla scrittrice Antonella Cilento per la nostra rubrica a cura di Gianluca ‪#‎Massimini‬, ‪#‎LoStatutoDelRacconto‬http://goo.gl/4VZNsG!

#‎LoStatutoDelRacconto‬ : l’intervista a Cristiano Abbadessa

«Posso però dire che, anche nel nostro piccolo, mi pare che le raccolte di racconti siano sottovalutate, al di là delle vendite, nel giudizio di critici e lettori, in recensioni e commenti: un’ottima raccolta riscuote meno interesse di un buon romanzo, una buona raccolta meno di un romanzo discreto, e così via scendendo la scala.»
‪#‎LoStatutoDelRacconto‬: quinto appuntamento del dibattito con l’intervista a Cristiano Abbadessa

#LoStatutoDelRacconto: secondo appuntamento con Gianfranco Franchi

Per il secondo appuntamento con ‪#‎LoStatutoDelRacconto‬ l’intervista a Gianfranco ‪#‎Franchi‬, a cura di Gianluca ‪#‎Massimini‬: «A giudicare dalle classifiche di vendita, viviamo in un Paese penalizzato da un clamoroso cattivo gusto, da un certo analfabetismo di ritorno e da una pigrizia mentale esasperante.»

Leggi l’intervista a Gianfranco Franchi.

Raccontare la modernità: a tu per tu con Gianluca Massimini

Gianluca MassiminiOggi conosciamo Gianluca Massimini (…). Gianluca è professore e scrittore. Cos’è nato prima: l’amore per l’arte dello scrivere o la passione per trasmetterlo?

Il primo, sicuramente, e poi il piacere di condividerlo. Ho cominciato a leggere i classici molto presto e sostanzialmente da autodidatta, quando da ragazzo ho scoperto di avere a disposizione una biblioteca di paese fornitissima e subito la mia curiosità si è accesa. Ricordo tra i primi libri presi I Demoni di Dostoevskij, Il Castello di Kafka, Il processo, la Recherche… Ero ancora molto giovane ma la lettura di queste opere mi ha sicuramente indirizzato e ha dato un’impronta decisa al mio gusto. Da lì è nata la mia passione per lo scrivere. (leggi tutta l’intervista)

Undici domande su “L’età dell’amore”

1) Nel tuo libro “L’età dell’amore” hai scelto la forma del racconto. Hai voluto seguire una moda, proporre qualcosa di originale o è una semplice modalità d’espressione?

La forma del racconto, come è stato espresso anche recentemente da alcuni critici, oggi potrebbe essere la forma migliore per parlare della realtà in modo innovativo, cosa che altre forme, come il romanzo, anche se più fortunate a livello editoriale, soprattutto in italia, non riescono più a fare. Non ce l’ho con i romanzieri, ma la narrativa italiana, in particolare quella che va per la maggiore, non propone nulla di nuovo, nessuna nuova visione della realtà, nessun atteggiamento interessante, nessuna poetica, e il tutto con una sconcertante assenza di stile. (leggi tutta l’intervista)