L’isola delle tenebre

  L’isola delle tenebre. Storie siciliane dell’orrore (Algra Editore) è una piacevole e suggestiva raccolta di racconti nata con un intento davvero coraggioso: quello di parlarci della Sicilia facendo a meno degli stereotipi che comunemente la accompagnano, che tendono a presentarcela quasi sempre nei termini di una ridente isola baciata dal sole e con le spiagge piene di turisti, i cui abitanti spiccano per una naturale e schietta giovialità, per metterne in risalto invece la parte oscura, misterica, poco conosciuta, qui rivelata dalla penna di sedici autori autoctoni, alcuni esordienti ed altri già affermati, e arricchita dalle pregevoli illustrazioni di Giulio Pappalardo (“Quando si parla di Sicilia – ci vien detto nell’Introduzione – si pensa subito a spiagge affollate da turisti provenienti da ogni angolo del globo, allegre tarantelle e un sole così splendente che non lascia scampo ai pericoli soprannaturali che si nascondono tra le nebbie e le brume tanto care alla letteratura anglosassone dove la produzione fantastica ha avuto i suoi natali. (…) Eppure sin dall’antichità la Sicilia ha esercitato su scrittori e poeti un fascino oscuro.“). Continua a leggere

Racconti a orologeria

Racconti a orologeria, ventitreesimo titolo della interessante collana Elit edita da Mimesis, è un libro del poeta e scrittore bosniaco Faruk Šehic che pone al centro della narrazione e delle riflessioni che la accompagnano l’esperienza tragica e dolorosa della guerra, quella che agli inizi degli anni Novanta incendiò la penisola balcanica con gli esiti tragici che noi tutti conosciamo e alla quale l’autore prese parte in prima persona quando nel 1992, poco più che ventenne e studente di veterinaria, decise di arruolarsi nell’esercito bosniaco, tra le cui fila militò per quattro anni. Continua a leggere

Estate italiana

  Nell’estate più anomala degli ultimi anni, quella del fine lockdown, del pericolo scampato, del vero o presunto ritorno alla normalità, un’estate ancora tremendamente sospesa tra paure ormai radicate e il desiderio autentico di rinascita, di riappropriazione della vita piena e “regolare” che ci era stata sottratta nei mesi precedenti, Sergio Nelli ha scritto un diario, un resoconto dal piglio leggero e amabile, molto interessante, redatto con la scrittura limpida ed elegante che lo contraddistingue sempre. Continua a leggere

Il richiamo di Alma

  Torna in questi giorni disponibile, per i tipi di Cliquot, con la prefazione di Chiara Mattioni e la postfazione di Gianfranco Franchi, Il richiamo di Alma di Stelio Mattioni (l’edizione Adelphi è del 1980), autore forse poco conosciuto e ancora poco letto ma che è stato uno dei nomi di rilievo nel canone della letteratura fantastica del Novecento italiano (laddove per fantastica intendiamo, come precisa la figlia Chiara, “la scrittura di storie che narrano fatti e circostanze verisimili, con premesse ordinarie e coerenti, in cui all’improvviso irrompe un fatto imprevisto e sconcertante che spariglia le carte“), molto apprezzato da Carlo Bo, da Barberi Squarotti, da Calvino, che di lui scriveva “ha un mondo fantastico proprio e di grande forza“, e da Bobi Bazlen, dapprima suo editore e poi amico fraterno. Continua a leggere

Binari

  Con il suo Binari, opera prima edita da Terrarossa Edizioni nella collana Sperimentali, Monica Pezzella ci regala un romanzo, al tempo spiazzante e sorprendentemente convincente, in cui la voce (o meglio Voce, come chi ha già letto il libro capirà) e la modalità con cui questa voce si esprime e avvince il lettore svolgono un ruolo assolutamente primario, caratterizzante l’intera narrazione, con l’esito niente affatto scontato di dar vita a uno stile del tutto singolare, che ben esprime il taglio dolente e carnale, travolgente, della storia proposta, così fortemente intrisa di aspetti corporei e materiali, che è in sostanza un declinare la relazione omoerotica nata tra i protagonisti nei termini di una schiavitù passionale. Continua a leggere

La casa delle madri

  La casa delle madri di Daniele Petruccioli, ottavo titolo della interessantissima collana Sperimentali di TerraRossa Edizioni, è un romanzo che con una voce autoriale potente ed originale e una capacità affabulatoria fuori dal comune ci conduce tra le mura di una casa familiare custode della vita e dei ricordi di ben tre generazioni, riuscendo nell’intento di metterne in luce con un’attività di scandaglio estremamente accurata le dinamiche affettive e relazionali, i sottili equilibri che ne regolano i rapporti, e di guidarci anche laddove da soli non avremmo mai sognato di arrivare, cioè negli angoli più nascosti, spesso taciuti, della memoria, per guardare a viso aperto ciò che non sempre in un’opera letteraria si ha il privilegio di guardare. Continua a leggere

Pezzi. Dal regno della litweb

  Pur essendo dinanzi a una scelta di tutto quello che è apparso in questi anni sul blog Il Regno della litweb, non ci vuol molto a capire che Pezzi. Dal regno della litweb di Ippolita Luzzo, edito da Città del Sole Edizioni nel 2018, è in realtà una miniera vastissima, inesauribile, di articoli, di interventi, di riflessioni di vario genere, di “pezzi” appunto, a cui poter attingere a piene mani per avere una rapida e composita panoramica su quello che è accaduto nell’ultimo decennio nel mondo delle lettere (e non solo). Continua a leggere

L’amore (im)perfetto

  Nel suo esordio letterario dal titolo L’amore (im)perfetto (Les Flaneurs Editore, 2020, pp. 208) Pietro Falconetti ci regala sei storie, tra loro legate, che hanno come tema principale l’amore, un sentimento che nel corso delle pagine, mediante l’uso di una lingua tersa e piana, ci viene presentato in una grande varietà di casi, da quelli che potremmo considerare più “comuni”, casomai ce ne fossero davvero, a quelli meno “ordinari”, con l’intenzione palese di pervenire a una visione globale. Continua a leggere

Il lume della follia

  Con il suo “Il lume della follia“, edito da Oèdipus Edizioni nel dicembre del 2019 (Il lume della follia, Oèdipus Edizioni, 2019, pp.. 65), il poeta e pittore campano Prisco De Vivo ci consegna una raccolta di versi il cui titolo spiazzante, dall’immediato effetto straniante, è l’ideale chiave di accesso a una visione del tutto singolare, ma alquanto feconda, della follia, o meglio di quella che potremmo leggere come santa follia, e che San Paolo indicò come necessaria per divenir sapienti quando parlò del mistero della Croce, ma anche di quella, da intendere in senso lato, condivisa nelle opere dai poeti e dagli artisti, quella che accende e alimenta il fuoco dell’inventiva, che dà voce e consistenza alla vita attraverso la parola o la materia o l’espressione figurativa. Continua a leggere

Vi dichiaro marito e morte

  In un’epoca in cui l’apparire ad ogni costo e il mostrarsi anche per quello che non si è sembrano spesso avere la meglio su ogni sincero richiamo all’autenticità e alla credibilità, negli intenti come nei gesti, nel pubblico come nella sfera privata, Vi dichiaro marito e morte di Simone Consorti, raccolta di racconti edita da Edizioni Ensemble, si propone come l’invito più prezioso al recupero, oggi più che mai inderogabile, di sani principi e di valori autentici, alla riscoperta di una dimensione vera, quella che effettivamente ci appartiene, un invito ben riassunto nelle parole di don Gallo poste in epigrafe (“Non mi interessa chiedervi se siete o non siete credenti, vi chiedo però se siete credibili“) che non si sbaglierebbe a prendere per guida, come punto di riferimento, di tutto il libro. Continua a leggere

Le inenarrabili tribolazioni della poesia in tempi di barbarie. Fiori raccolti in Italia e in Europa

  Composta come un antico florilegio, in cui i versi migliori, quelli “scelti” e più rappresentativi di un poeta venivano raccolti per proporne il meglio al lettore, illustrandone con l’occasione anche i percorsi tematici prediletti, Le inenarrabili tribolazioni della poesia in tempi di barbarie. Fiori raccolti in Italia e in Europa di Lodovica San Guedoro è un’opera molto articolata che, con un intento nobile e toni appassionati, raccoglie i fiori delle tribolazioni di tre autori: Carlo Maria Steiner, Johann Lerchenwald e Lodovica San Guedoro, offrendoci uno spaccato estremamente accurato della vita, e dei dolori, dello scrittore contemporaneo. Continua a leggere

Toscana. L’atelier della bestemmia

  Primo volume di Dispacci italiani, collana curata dal giornalista e scrittore Davide Grittani, e primo tassello di una serie di reportages narrativi editi dall’editore Les Flâneurs, Toscana. L’atelier della bestemmia è una raccolta di sette racconti di sette scrittori, toscani di nascita o d’adozione, che intende parlarci di questa terra meravigliosa da una prospettiva inusuale, o meglio non convenzionale, lontana cioè dai percorsi già battuti dalle precedenti proposte editoriali, per esempio nelle guide redatte ad uso e consumo dei turisti frettolosi o in qualsivoglia monografia dal taglio erudito e di difficile lettura. Continua a leggere

L’imitazion del vero

  Congedata l’esperienza del Pantarèi, la brillante macchina narrativa con cui aveva ripercorso buona parte della storia del romanzo del Novecento, e desideroso di sperimentare altro, di rimettersi in gioco ma anche di continuare a interrogarsi sullo statuto di questa forma letteraria e sulle possibilità offerte dalle altre forme della tradizione, Ezio Sinigaglia nel 1989 portò a termine, dopo un anno di lavoro, L’imitazion del vero, oggi lodevolmente proposto da Terrarossa Edizioni (già artefice della riscoperta del Pantarèi), una novella che tra invenzioni mirabolanti, astuti inganni e ribaltamenti di ruoli inaspettati, ci racconta senza nulla nascondere e senza ipocrisia alcuna la vicenda di un amore omoerotico, declinato di volta in volta con gli accenti più vari (dall’avido, impetuoso, ardore iniziale a una dolce, sincera tenerezza quasi filiale), toccando magistralmente tutte le corde dell’animo dei personaggi. Continua a leggere

Vorrei che tu fossi qui. Wish you were here

  Quanti di noi potrebbero dire, in tutta onestà, di non conoscere Wish you were here, il noto pezzo dei Pink Floyd del 1975 presente nell’omonimo album, di non averne mai canticchiato la celebre introduzione, con quel motivo ipnotico che sembra entrarti nella testa e non volerne più uscire, e sulla cui origine misteriosa verità e leggenda si mescolano, si confondono, di cui si dice addirittura che sia stata attinta da un altro mondo, nel passato o in un’altra dimensione?

Sergej Roić, scrittore di cui abbiamo apprezzato il recente Solaris. Parte seconda edito da Mimesis qualche mese fa, ne ha fatto addirittura il leit motiv per un viaggio straordinario nel corso del tempo (Sergej Roić, Vorrei che tu fossi qui. Wish you were here, Mimesis Edizioni, 2017, pp. 389), un motivo con cui accompagnare l’intera evoluzione dell’uomo, in pratica un archetipo culturale, “la melodia per eccellenza”, quella suonata all’alba dei tempi dall’artista albino su un flauto d’osso e riaffiorata più volte nel corso di migliaia d’anni, per incarnarsi con un’ultima, rivelatrice epifania nel brano della famosa band inglese e nella mente dei protagonisti del libro, grazie alla memoria collettiva condivisa da cui attingono. Continua a leggere

Falliti. Storie di ordinaria quotidianità

  I sei racconti di Falliti. Storie di ordinaria quotidianità, breve silloge di Vito Maselli edita da Les Flaneurs, ci propongono una originale e variegata scelta di casi i cui protagonisti sono personaggi che, giunti a un certo punto del cammino, in un momento particolare della propria vita, ne vengono improvvisamente travolti, e si fermano, si arrendono, sopraffatti da un senso di vuoto e di inutilità che li spinge a interrogarsi sul proprio ruolo e sul proprio destino, senza mai trovar rifugio però in un porto sicuro.

Sono degli uomini e delle donne cosi calati nei ruoli a loro assegnati da non essere in grado di rimettersi in gioco diversamente, di trovare un percorso alternativo, e che dinanzi a un dettaglio, a un incontro oppure a una scoperta o a un qualcosa di insolito che cambia il corso delle cose, vanno a fondo irrimediabilmente Continua a leggere

Requiem di Arlecchino

  Requiem di Arlecchino (Felix Krull Editore, 2007, pp. 288) è un lucido quanto amaro reportage diaristico delle avventure/disavventure della scrittrice Lodovica San Guedoro che, partita da Monaco animata da nobili intenzioni, giunge a Roma nell’autunno del 2005 alla ricerca di registi disponibili a mettere in scena i suoi testi teatrali, ritrovandosi però travolta, molto presto, da una serie innumerevole di situazioni, di cui alcune paradossali, che la prostrano, la abbattono, che la inducono a prendere atto che tentar di farsi strada nel mondo del teatro italiano significa innanzitutto mettere a repentaglio serenità e salute, nonché doversi munire di una pazienza infinita, messa alla prova costantemente da attese interminabili e telefonate estenuanti, rincorse infruttuose, lunghe “azioni” diplomatiche intraprese per trovare ascolto, richieste di intercessione che si rivelano vane, ma significa soprattutto combattere contro “l’ottuso potere dei vecchi“, una gerontocrazia avida e Continua a leggere

Gli altri fanno volume

  Preceduto dalla frase di Ennio Flaiano “I giorni indimenticabili nella vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.“, presa in prestito da Autobiografia del blu di Prussia e posta in esergo, questo agile, fulgido romanzo di Angelo Calvisi edito dalla giovane e intraprendente Pièdimosca Edizioni (Gli altri fanno volume, appunto) si presenta da subito con una soluzione narrativa che spiazza e incuriosisce il lettore: quella di parlare della vita di Paolo, il protagonista della vicenda, scegliendo solo sei giorni in tutto, sei giorni molto significativi, vuoi perché ritenuti esemplari, di un’età o di una condizione, o perché si rivelano dei momenti cruciali, delle tappe fondamentali, per cogliere l’essenza di un percorso. Continua a leggere

Dispari

  Animato dal nobile intento di mostrare il valore di coloro che a volte si sentono inadeguati a un contesto o a uno schema precostituito, cosa che in via del tutto pregiudizievole fa di loro dei “diversi” perché non omologabili, Dispari, romanzo saggio di Josè Stancarone edito in questi giorni da Les Flaneurs Edizioni, si affida alla voce di un eccentrico professore e a quella della sua giovane allieva per condurci nel mezzo di un piacevolissimo dialogo in cui i due riflettono e si interrogano sulla complessità della percezione umana, sull’ispirazione e sull’intuito, sulla componente creativa della nostra mente, attraverso due racconti, due casi di artisti apparentemente lontani ma molto vicini quando mettono in luce una personalità atipica, non allineata, dispari, appunto, rispetto ai canoni veri o presunti della “normalità”. Continua a leggere

Il tempo di un soffio

  Con le intense e commoventi pagine del suo nuovo libro (Il tempo di un soffio, Les Flâneurs Editore, 2019), pagine che potrebbero benissimo appartenere a una favola a lieto fine ma anche a una parabola edificante, di quelle che hanno tanto da insegnarci sulla vita e sugli uomini, Donato Di Capua ci trascina nel mezzo di un romanzo di formazione dai toni profondi e appassionati, in cui ad avere la meglio – cosa non scontata viste le premesse – sono i grandi valori che nessuno dovrebbe mai perdere di vista: la fratellanza, l’amore, l’umiltà, la solidarietà, l’amicizia. Continua a leggere

Progetto R.

  Giugno 2013. Un evento drammatico e all’apparenza incomprensibile sembra accomunare la vita di due uomini che non si conoscono ma che si ritroveranno ben presto complici: da un lato Mario Berni, ex vice redattore di una rivista mensile, che dopo la tragedia che l’ha colpito ha deciso di scappare via da tutto, di cambiare vita, mestiere e città, pur di non abitare negli stessi luoghi che possono riportarlo indietro con la memoria e pur di sottrarsi alla notorietà improvvisa che, suo malgrado, l’ha investito (“Aveva impiegato molto tempo per far perdere le sue tracce. L’uomo dai capelli corti e ordinati, miope e fuori forma che viveva a Milano, si era fatto crescere i capelli, era ricorso a un intervento chirurgico agli occhi e praticava molta attività fisica e si era trasformato in una specie di cavernicolo di montagna.“); e dall’altro Carlo Tebaldi, un avvocato romano, Continua a leggere

Agonia

  Sono davvero tanti i pregi di questo breve romanzo di Lodovica San Guedoro, Agonia. Lo strano incidente che capitò a Giulia Berri-Orff in quel tempo lontano, scritto tra il 2003 e il 2004 e proposto di recente dall’editore monacense Felix Krull, un testo che per temi e toni suggeriti può essere inteso come il prequel dei due lavori sentimentali dell’autrice, “Pastor che a notte ombrosa nel bosco di perdé…” e “Amor che torni…“, che sono di fatto un’opera sola.

Innanzitutto, una materia a veder bene non semplice da narrare perché priva di aspetti diegetici e composta essenzialmente di ricordi, di visioni, di momenti esemplari di un particolare stato d’animo, e che culmina con l’evocazione di un mancato incontro tra due esseri che si son cercati tempo addietro ma la cui unione non è giunta a compimento, viene qui riportata con una maestria unica ed ineguagliabile, mettendo in campo una vera voce autoriale, che incanta e irretisce il lettore aggiogandolo di volta in volta con atmosfere sospese e rarefatte, fuggevoli ed enigmatiche, di grande bellezza. E poi c’è la lingua, così limpida e alta, di una compostezza formale inusuale, degna di un classico, che ci consegna alla fine tra le mani un frammento lirico dal valore e dall’incanto straordinari. Continua a leggere

L’isola di Brendano

  Primo titolo della collana Opere di Carlo Sgorlon. Inediti, saggi e studi con la quale Mimesis si propone di offrire ai lettori la pubblicazione di tutti gli inediti dello scrittore friulano scomparso poco più di un decennio fa, L’isola di Brendano è un romanzo dalla inconfondibile vena esemplare e dai forti elementi simbolici, che ci parla di un ritorno, di un nostos in piena regola.

Protagonista della vicenda è infatti un architetto di origini irlandesi, Brendano Mac Finnegan, che lascia Baltimora, sua patria d’adozione, per stabilirsi in una piccola cittadina del Friuli dove ha trascorso l’infanzia e presso la quale ha accettato di eseguire i lavori di ristrutturazione e di rinforzo degli edifici pericolanti colpiti da un recente terremoto. È una scelta cruciale, dettata all’apparenza da motivi di stretta convenienza, che sottende però, in modo chiaro, il desiderio di Brendano di ricongiungersi al suo passato, così Continua a leggere

La verità dei topi

  La verità dei topi di Massimiliano Nuzzolo, edito da Les Flâneurs Edizioni, è un romanzo davvero allegro, ironico, che ama giocare molto con i generi narrativi e condurci con leggerezza in storie assurde e rocambolesche.

È infatti un libro che fa dell’ibridazione il suo punto di forza, una sorta di piccolo pastiche, che inizia o dà l’idea di iniziare come un thriller di fantapolitica (“Mr. Kospic, quante volte le abbiamo detto di non mettersi in contatto col nemico? (…) Nel suo cappotto abbiamo trovato il microfilm.“) ma che vira presto su atmosfere e toni da realismo puro (“Aveva conosciuto da subito la fame e la strada e, ben presto, aveva dovuto ingegnarsi a trovare un modo per sbarcare il lunario.“) e che prosegue con i tratti tipici di un bildungsroman, Continua a leggere

Odio senza fine

  Berlino, notte del 30 gennaio 1933. Forse non è un caso che la prima immagine con cui si apre il romanzo sia quella di una camera da letto avvolta dal gelo in cui Annelore, personaggio chiave e filo conduttore della vicenda, tenta strenuamente di riscaldarsi sotto le coperte, senza riuscirci, un’immagine che non è solo lo specchio immediato della profonda solitudine in cui versa la donna e del senso di angoscia dilagante che ne pervade l’esistenza, come di quello delle persone che la circondano, ma che è anche la perfetta metafora della condizione di un intero paese, che ben rende, cioè, assieme agli incubi che la tormentano e l’assillano, in cui ricorrono il volto deformato di Göering e le violenze urbane perpetrate dalle SA, l’idea inconfondibile di una fine. Continua a leggere

H. Come Hitler vedeva i suoi tedeschi

  Preceduto da un’acuta prefazione di Franco Cardini che pone l’accento sull’approccio del tutto nuovo che ci viene proposto, che mira ad offrirci l’immagine inusuale di un Hitler “umanamente comprensibile” e vero (che non vuol dire che vada assolto e perdonato per ciò che ha fatto ma che la forma narrativa può forse renderlo meglio decifrabile), questo breve romanzo di Johann Lerchenwald (J. Lerchenwald, H. Come Hitler vedeva i suoi tedeschi, pp. 245, Editoriale Jouvence, 2020) infrange a veder bene più di un tabù: innanzitutto quello della figura dell’invincibile condottiero promossa dalla propaganda di regime e dallo stesso dittatore, che nelle pagine lascia il posto invece a un uomo fragile, timido, spesso abulico e contraddittorio, con la testa piena di idee confuse, che gioisce, per esempio, per essere riuscito a farsi dichiarare inabile alla leva austriaca e che poco dopo corre ad arruolarsi volontario in Germania pur di dare un senso ai propri giorni; a un uomo quasi sempre tormentato, disperato, in più occasioni aspirante suicida, che, non avendo ancora un piano né un obiettivo accattivante da presentare al proprio Continua a leggere