Era giunta così, anche stavolta, per lei, l’ora dei saluti e dei rimpianti. Il tempo a sua disposizione era finito e presto, volente o nolente, sarebbe ripartita. L’indomani, di primo mattino, sarebbe corsa d’un fiato all’aeroporto e avrebbe messo piede sull’aereo che l’avrebbe condotta lontano e poi chissà, chissà quando l’avrebbero rivista. Per questo, lo sapeva, la casa che l’ospitava cominciava ad affollarsi di gente, di amici e conoscenti, che giungevano fin lì per salutarla. Venivano a trovare lei, che tornava in quel posto dov’era nata ogni tanto, con l’idea di vivere quei giorni pienamente, centellinando i momenti. Incredibilmente, però, lei filava via adesso lungo la strada, noncurante di tutto. (leggi tutto il racconto)