AcroBatiCa, un’intervista a Ezio Sinigaglia

Tre rigorose gabbie formali per tre storie gaudenti, gioiose e spensierate come la giovinezza: i racconti alfabetici contenuti in questo libro narrano le vicende erotiche di due instancabili studenti, un bucolico e voluttuoso convegno fra soldati, l’incontro fortuito tra un benzinaio, un oroscopo amoroso e un audace camionista quebecchese. Le parole si piegano all’abilità dell’autore, che si muove con agio nelle sue contraintes autoimposte – alla maniera oulipiana – in perfetto equilibrio tra sensualità e ironia. L’esercizio di stile coincide con il divertimento e si fa sinonimo di raffinata intelligenza. AcroBatiCa è un gioco di lingua.

In occasione dell’uscita di AcroBatiCA, edito da declic edizioni, ho avuto il piacere di porre qualche domanda all’autore, Ezio Sinigaglia. Continua a leggere

Fifty-fifty. Warum e le avventure Conerotiche

  Se è vero, come pare, che il tempo è galantuomo e che può sempre arrivare, a ben vedere, il momento in cui rivalutare un autore e la sua voce, in cui mettere in luce il suo pensiero e le pagine singolari e, perché no, anche quelle rimaste confinate per decenni – inspiegabilmente – in un cassetto fino alla loro riscoperta dovuta a un editore coscienzioso e dal fiuto infallibile, allora la vicenda che ha legato negli ultimi anni l’opera di Ezio Sinigaglia a Terrarossa Edizioni di Giovanni Turi assume senza dubbio i connotati di una vicenda esemplare. Continua a leggere

L’imitazion del vero

  Congedata l’esperienza del Pantarèi, la brillante macchina narrativa con cui aveva ripercorso buona parte della storia del romanzo del Novecento, e desideroso di sperimentare altro, di rimettersi in gioco ma anche di continuare a interrogarsi sullo statuto di questa forma letteraria e sulle possibilità offerte dalle altre forme della tradizione, Ezio Sinigaglia nel 1989 portò a termine, dopo un anno di lavoro, L’imitazion del vero, oggi lodevolmente proposto da Terrarossa Edizioni (già artefice della riscoperta del Pantarèi), una novella che tra invenzioni mirabolanti, astuti inganni e ribaltamenti di ruoli inaspettati, ci racconta senza nulla nascondere e senza ipocrisia alcuna la vicenda di un amore omoerotico, declinato di volta in volta con gli accenti più vari (dall’avido, impetuoso, ardore iniziale a una dolce, sincera tenerezza quasi filiale), toccando magistralmente tutte le corde dell’animo dei personaggi. Continua a leggere