I piaceri e i giorni, intervista a Mariolina Bertini

  “È racchiusa in queste pagine tutta la giovinezza di Proust: visioni fugaci, sogni, moti dell’animo, impressioni di vita, satira di ambienti, paesaggi, atmosfere e personaggi tratteggiati con una scrittura limpida e veloce. Riletta alla luce della Recherche, la raccolta del 1896 rivela una ricchezza e una profondità insospettate. Questa edizione ripropone la forma originale dell’opera, con la prefazione di Anatole France, le preziose illustrazioni di Madeleine Lemaire, artista mondana frequentata dallo stesso Proust, e gli spartiti di Reynaldo Hahn, grande amore e amico dell’autore. In appendice alcuni testi mai pubblicati o mai ripresi in volume dallo stesso Proust”.

In occasione della nuova edizione de I piaceri e i giorni di Marcel Proust a cura di Mariolina Bertini e Giuseppe Girimonti Greco, edita da Mondadori, ho intervistato per Postfazioni Mariolina Bertini, che ringrazio per la sua cortese disponibilità a rispondere. Ne è venuto fuori uno splendido dialogo.

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L’ombra di Vautrin

  L’ombra di Vautrin. Proust lettore di Balzac, edito a marzo da Carocci editore, è in ordine di tempo l’ultimo, interessante, saggio di Mariolina Bertini che, dopo averci regalato tante pagine splendide sui due grandi romanzieri francesi, fa luce in questo caso sui rapporti esistenti tra l’autore della Commedia umana e quello della Recherche, rintracciando i segni del precoce interesse di quest’ultimo per il primo e mostrando tutta l’importanza dell’influenza esercitata da Balzac sulla poetica e sull’immaginario proustiani.

Con riferimenti testuali sempre puntuali, la Bertini individua infatti la presenza di Balzac nelle opere di Proust già a partire dagli scritti degli anni 1895-99, dal primo incompiuto romanzo di Proust, il Jean Santeuil. È proprio qui, nel récit-cadre, che allo scrittore C. viene affidato il commento de Il curato del villaggio, ed è qui che compaiono l’uno dietro l’altro Illusioni perduteIl giglio nella valle, Il medico di campagna, e Studio di donna, sebbene al momento si tratti ancora di un Balzac più immaginato che reale, e quindi poco riconoscibile, su cui la voce narrante ricalca o vorrebbe ricalcare l’immagine dello scrittore per eccellenza. Continua a leggere