L’ombra di Vautrin

  L’ombra di Vautrin. Proust lettore di Balzac, edito a marzo da Carocci editore, è in ordine di tempo l’ultimo, interessante, saggio di Mariolina Bertini che, dopo averci regalato tante pagine splendide sui due grandi romanzieri francesi, fa luce in questo caso sui rapporti esistenti tra l’autore della Commedia umana e quello della Recherche, rintracciando i segni del precoce interesse di quest’ultimo per il primo e mostrando tutta l’importanza dell’influenza esercitata da Balzac sulla poetica e sull’immaginario proustiani.

Con riferimenti testuali sempre puntuali, la Bertini individua infatti la presenza di Balzac nelle opere di Proust già a partire dagli scritti degli anni 1895-99, dal primo incompiuto romanzo di Proust, il Jean Santeuil. È proprio qui, nel récit-cadre, che allo scrittore C. viene affidato il commento de Il curato del villaggio, ed è qui che compaiono l’uno dietro l’altro Illusioni perduteIl giglio nella valle, Il medico di campagna, e Studio di donna, sebbene al momento si tratti ancora di un Balzac più immaginato che reale, e quindi poco riconoscibile, su cui la voce narrante ricalca o vorrebbe ricalcare l’immagine dello scrittore per eccellenza. Continua a leggere

Sei saggi e sei risposte su Proust e sul romanzo

Ho voluto scrivere questa volta due righe su un libro di Michel Butor ormai introvabile in Italia: Sei saggi e sei risposte su Proust e sul romanzo, pubblicato nel lontano 1977 da Pratiche Editrice nella traduzione di C. Ghirardi e E.Chierici.

  Questa interessante raccolta di saggi di Michel Butor (Sei saggi e sei risposte su Proust e sul romanzo, pp. 190), disponibile al momento solo nell’edizione del 1977 di Pratiche Editrice (collana Le forme del discorso), si compone di cinque, significativi, interventi databili tra il 1960 e il 1974 dedicati dal poeta e romanziere francese all’analisi di alcuni aspetti della Recherche e del romanzo in generale (la coincidenza tra quest’ultimo e la Recherche, nel corso delle pagine, è pressoché totale) e, di riflesso, all’esplicazione del rapporto esistente tra le proprie opere letterarie e quella monumentale di Marcel Proust.

  Ad introdurre il tutto troviamo un’intervista rilasciata da Butor a Mario Lavagetto, una sorta di ouverture in cui possiamo rintracciare per sommi capi una dichiarazione di poetica di Butor, i cui elementi vengono meglio esposti nei saggi che seguono, e da cui si evince il solido legame tra l’opera proustiana Continua a leggere