Da poco disponibile per i tipi di TerraRossa Edizioni, Rogozov di Mauro Maraschi è un breve, interessante romanzo che, attraverso uno stile asettico e impersonale, quasi documentaristico visto l’ampio ricorso alle note e alle appendici ma dall’esito volutamente paradossale, sembra avere molto da dire sulle dinamiche comportamentali del contemporaneo, sulle relazioni e sulle fissazioni che spesso le regolano, sulle piccole o grandi manie con cui abbiamo a che fare, nonché sui meccanismi a volte incomprensibili della mente, di per sé lodevole quando si spende con grande fervore nella ricerca di una possibile spiegazione delle eventi e delle cose ma assai poco attendibile quando si affida a dottrine dai principi assai discutibili, spesso spacciate per verità inconfutabili, sebbene appaiano da subito insensate anche ai più ingenui. Maraschi ci parla di tutto ciò ponendo al centro della vicenda narrativa la vita di Ruggero Gargano, un uomo a dir poco contraddittorio, dal temperamento candido e sognatore ma anche cinico e integralista, sicuramente eccentrico, ma nel quale non si fa fatica a scorgere un fiero esemplare della strana umanità che ogni giorno frequentiamo. Continua a leggere