Se è vero, come pare, che il tempo è galantuomo e che può sempre arrivare, a ben vedere, il momento in cui rivalutare un autore e la sua voce, in cui mettere in luce il suo pensiero e le pagine singolari e, perché no, anche quelle rimaste confinate per decenni – inspiegabilmente – in un cassetto fino alla loro riscoperta dovuta a un editore coscienzioso e dal fiuto infallibile, allora la vicenda che ha legato negli ultimi anni l’opera di Ezio Sinigaglia a Terrarossa Edizioni di Giovanni Turi assume senza dubbio i connotati di una vicenda esemplare. Continua a leggere